Vocabolario Dantesco
battezzatoio s.m.
Commedia 1 (1 Inf.).
Commedia battezzatori Inf. 19.18 (:).
Att. solo nella Commedia e nei commentatori. Da battezzare (vd.), ma cfr. anche il lat. mediev. baptizatorium, registrato anche in Uguccione (LEI s.v. baptizare/baptidiare, 4, 1121.47-1122.20 e nota 15; Cecchini, Uguccione, B 22, 2). Sulla base degli antichi commentatori, gli studiosi hanno discusso se la forma dantesca battezzatori, obbligata dalla rima, fosse il plur. di battezzatore ‘prete battezziere’ (cfr. TLIO s.v. battezzatore) o di battezzatorio/-oio ‘fonte battesimale’ (cfr. almeno Bellomo, Chiavacci Leonardi, Hollander, Inglese e Petrocchi ad l.; quest'ultimo affronta anche il problema della prep. da mettere a testo: «di» o «d'i»/«de'»). Tavoni in un saggio del 1992 (poi aggiornato in Tavoni, Qualche idea, pp. 149-225), cui si rimanda per tutti gli approfondimenti, propende per la seconda soluzione, attribuendo ad essa un forte valore simbolico, in conformità con il gesto della fractio lagunculae del profeta Geremia (negato da Muresu, L’orgia, pp. 9-49, in partic. 34-39). Lo studioso, considerando impossibile la rottura da parte di Dante di un fonte fatto di marmo e a forma di pozzetto e facendo rif. ad alcune illustrazioni conservate in codd. trecenteschi della Commedia, in cui i simoniaci sono raffigurati infilati a testa all’ingiù in anfore di terracotta (cfr. BMS, II, pp. 216-217), propone che i battezzatori siano per l’appunto anfore di terracotta, a parer suo utilizzate a Firenze al tempo di Dante nel battesimo per infusione e alloggiate in fori che si aprivano nel pavimento nella vasca centrale dell'antico fonte di San Giovanni, ora perduto (vd. anche fóro). Siano essi anfore o pozzetti, ad ogni modo, i battezzatori semanticamente rimangono ‘cavità’ utilizzate per contenere l’acqua destinata alla somministrazione del battesimo, e in tal senso va la definizione qui proposta. Petrocchi mette a testo la forma battezzatori, a fronte di altre più rare forme (tosc. o sett.) di trafila popolare, registrate in apparato (ad es. bacteggiatori in Ash o batteggiatori in Urb). Per l'entrata del lemma, si ricostruisce il sing. battezzatoio, tra l'altro att. nella trad. manoscritta e nelle didascalie delle illustrazioni che accompagnano l’Ottimo e l’ultima forma dell’Ottimo (ed. Salerno); nella medesima tradizione, per il plur. sono att. sia la forma battez(z)atoi sia la forma battezatori: tutti esiti in linea con il tosc. antico (cfr. Rohlfs, § 284).
Autore: Cristiano Lorenzi Biondi.
Data redazione: 22.07.2019.
Data ultima revisione: 04.11.2019.
1 Cavità utilizzata per contenere l’acqua destinata alla somministrazione del battesimo. ||  A forma di anfora e di terracotta, secondo Tavoni (cfr. Nota).
[1] Inf. 19.18: Non mi parean [[scil. i fóri ]] men ampi né maggiori / che que' che son nel mio bel San Giovanni, / fatti per loco d'i battezzatori; / l'un de li quali, ancor non è molt' anni, / rupp' io per un che dentro v'annegava...