Vocabolario Dantesco
bassare v.
Commedia 1 (1 Inf.).
Altre opere1 (1 Vn.).
Commedia bassando Inf. 18.47.
Altre opere bassando Vn 21.2-4.5.
Inf. 18.47: abasando Ash.
Da basso (vd.) (per il lat. mediev. *bassare cfr. MLW s.v., 1.1390 e Du Cange s.v.), il verbo, non molto documentato nell'it. antico (ma di tradizione ininterrotta e attestato anche nei dialetti, LEI 5, 47-49 s.v. bassus), ha la sua prima att., sia in senso proprio sia in senso fig., in Brunetto Latini, Tesoretto (cfr. TLIO s.v. bassare). Nel passo infernale la forma verbale si riferisce all'atto con cui il ruffiano bolognese Venèdico Caccianemico, nel tentativo di sottrarsi alla vista di Dante, volge il volto in basso per la vergogna di aver indotto la sorella «Ghisolabella / […] a far la voglia del marchese» (vv. 54-55), identificabile con Opizzo II d’Este (cfr. Bellomo, Introduzione, p. 283). In accezione positiva, il verbo ricorre con la stessa espressione («bassando il viso») in Vn 21.2-4.5 a indicare l'azione di chinare il volto, come manifestazione di innamoramento.
Varianti.  La var. abasando, recata solo da Ash, è forma prefissata più precoce e di più larga documentazione nella lingua delle Origini rispetto a bassare (cfr. TLIO s.v. abbassare 1), ma non altrimenti att. in Dante.
Autore: Francesca De Cianni.
Data redazione: 26.04.2021.
Data ultima revisione: 08.05.2022.
1 Volgere verso il basso (il viso), chinare (in segno di vergogna).
[1] Inf. 18.47: E quel frustato celar si credette / bassando 'l viso; ma poco li valse, / ch'io dissi: «O tu che l'occhio a terra gette, / se le fazion che porti non son false, / Venedico sè tu Caccianemico. ||  Var.: abasando Ash.