Vocabolario Dantesco
vituperio s.m.
Commedia 1 (1 Inf.).
Altre opere9 (9 Conv.).
Altre opere vituperio Conv. 1.2.7, 1.2.7, 1.9.3, 3.1.5, 3.4.6, 3.4.6, 4.1.5, 4.7.9, 4.29.7.
Vocabolari: Crusca in rete, ED.
Voce dotta dal lat. med. vituperium, a sua volta da vituperare, che ha il signif. di 'offendere gravemente qno o qsa con ingiurie o epiteti infamanti' (DELI 2 s.v. vituperare). Vituperio è att. dal Duecento col signif. di 'disonore', 'infamia' (cfr. Corpus TLIO). L'unica occ. nella Commedia è a Inf. 33.79, nella violenta invettiva che «prorompe dall'animo di Dante, quasi a trovar sfogo, come spesso accade, alla forza e intensità dei sentimenti patiti» (Chiavacci Leonardi, ad l.). Il sost. ricorre invece nove volte nel Convivio, col signif. di 'biasimo', spesso in contrapposizione a lode, o di 'infamia'.
Autore: Chiara Murru.
Data redazione: 02.09.2019.
Data ultima revisione: 12.07.2022.
1 Chi è causa di vergogna e infamia (rif. metonim. agli abitanti di Pisa).
[1] Inf. 33.79: Ahi Pisa, vituperio de le genti / del bel paese là dove 'l sì suona, / poi che i vicini a te punir son lenti, / muovasi la Capraia e la Gorgona, / e faccian siepe ad Arno in su la foce, / sì ch'elli annieghi in te ogne persona!