Vocabolario Dantesco
vagabundo agg.
Commedia 1 (1 Par.).
Commedia vagabunde Par. 11.128.
Vocabolari: Crusca in rete, ED.
Dal lat. vagabundus, derivante a sua volta da vagum 'errante' (DELI 2 s.v. vagabondo). L'agg., già att. in precedenza in rif. ad animali (cfr. Corpus TLIO), ha il signif. di 'errante, che va errando di qua e di là' ed è scelto da Dante all'interno di un'ampia metafora suggerita dalla tradizionale immagine del gregge che, sottraendosi alla vigilanza del pastore, si disperde per balzi e gioghi «diversi» (v. 126), cioè lontani da quelli consueti.
Autore: Chiara Murru.
Data redazione: 07.01.2022.
Data ultima revisione: 06.05.2022.
1 Che va errando (in contesto fig.).
[1] Par. 11.128: Ma 'l suo pecuglio di nova vivanda / è fatto ghiotto, sì ch'esser non puote / che per diversi salti non si spanda; / e quanto le sue pecore remote / e vagabunde più da esso vanno, / più tornano a l'ovil di latte vòte.