Vocabolario Dantesco
tapino s.m.
Commedia 2 (2 Inf.).
Altre opere2 (2 Fiore).
Commedia tapin Inf. 24.11; tapini Inf. 30.91 (:).
Altre opere tapina Fiore 181.3; tapini Fiore 132.4 (:).
Vocabolari: Crusca in rete, ED.
Etimo incerto. Al franc. tappjan ‘tappare chiudere’ rinvia REW 8566 (e cfr. FEW s.v. *tappjan, 17, 307a), che sopravvive nel fr. antico se tapir ‘se cacher, se dissimuler’ (1155ca., TLFi s.v. tapin), tapin agg. e s.m. ‘mendiant, vagabond’ (1170ca, TLFi s.v.) e nel prov. tapin agg. ‘pauvre, indigeant’ (seconda metà sec. XII, Levy s.v. tapin 8.58), da cui le forme italiane deriverebbero. Di diversa opinione Castellani, Gramm. stor., pp. 207-209 (già DEI s.v.), che per it. tapino rinvia al gr. tapeinόs  ‘umile, misero’,  frequente in testi patristici, att. nel lat. mediev. dal sec. XI (DELI 2). In it. antico il vocabolo, e la sua famiglia lessicale, si attestano nel signif. proprio che fa rif. a una 'vita miserevole e raminga (specialmente da mendicante)' e quello estens. che fa rif. a una generale 'condizione di infelicità'; le prime att. della famiglia lessicale sono antiche (l’agg. verb. tapinatu 'errante e mendicante' è nel Ritmo di S. Alessio, dell’inizio del sec. XIII, cfr. Corpus OVI) e proprie della lirica (cfr. Corpus LirIO). La tradizione manoscritta attesta anche le forme del tipo taupino, dovute a «un’interferenza di talpa > taupa che parrebbe essersi prodotta per influsso del fr. ant. se tapir ‘nascondersi’» (Castellani, Gramm. stor., p. 207). Il Fiore documenta tapina ‘infelice’ 181.3 e tapini ‘dimessi’ 132.4; e inoltre il verbo tapinare nella forma 'n tapinando 'elemosinando' (Fiore 89.6; en tapinage nel Roman de la Rose 12041 che, considerato il contesto, «si tradurrebbe 'in abito di pellegrino, in schiavina'» Formisano ad l.) e il derivato tapinatore ‘simulatore, imbroglione’ (Fiore 134.14).
Autore: Francesca De Blasi.
Data redazione: 27.09.2018.
Data ultima revisione: 27.09.2018.
1 Chi conduce una vita misera; infelice (anche in contesto fig.)
[1] Inf. 24.11: lo villanello a cui la roba manca, / si leva, e guarda, e vede la campagna / biancheggiar tutta; ond' ei si batte l'anca, / ritorna in casa, e qua e là si lagna, / come 'l tapin che non sa che si faccia...
[2] Inf. 30.91: E io a lui: «Chi son li due tapini / che fumman come man bagnate 'l verno, / giacendo stretti a' tuoi destri confini?».