Vocabolario Dantesco
strenna s.f.
Commedia 1 (1 Purg.).
Commedia strenne Purg. 27.119 (:).
Vocabolari: Crusca in rete, ED.
Deriva dal lat. volg. *strenna per il classico strena (Nocentini s.v. strenna; forse da strenua, secondo D'Ovidio, Ancora sulla etimologia, pp. 316-317). Il sost. in it. antico presenta il signif. proprio di ‘ciò che viene regalato in segno propiziatorio o scaramantico, solitamente per l’inizio dell’anno o di un mese, per una grande festa o per qualcosa che comincia’ (cfr. GDLI s.v. strenna; vd. anche Cecchini, Uguccione, S 329, 1). Alle strenne di Purg. 27.119, a partire da Barbi (Per una più precisa interpretazione, pp. 283-284), si è attribuito il signif. di ‘annunzio, avviso augurale’, soprattutto sulla base di due luoghi ricavati dalle Prediche di fra Giordano da Rivalto («Dicono alcuni: non mi taglierei oggi i panni per nulla; ch’è martidì: non mi coglierebbe bene: e fanno le strenne»; «e fanno le genti strenne e mille male venture»). Tuttavia pare possibile che in tali contesti le strenne indichino in realtà, con accezione negativa, ‘un rito o un gesto propiziatorio e superstizioso’. I commentatori sono tutti concordi nell’interpretare strenne con ‘mance, doni’, eccetto Iacomo della Lana e Francesco da Buti («çoè novelle»; «cioè mancie, cioè annunziazioni primamente fatte la mattina»), anch'essi menzionati da Barbi, i quali però, più che glossare il termine, sembrano spiegare in cosa consista il dono di Virgilio. Alla luce di ciò e delle altre occ. di strenna in it. antico (cfr. Corpus OVI), qui, a partire dal suo signif. proprio, si propone quello estens. di ‘ciò che viene dato gratuitamente a qualcuno’, un dono costituito nella fattispecie dalle parole pronunciate da Virgilio a Purg. 27.115-117.
Autore: Cristiano Lorenzi Biondi.
Data redazione: 03.10.2018.
Data ultima revisione: 03.12.2018.
1 Ciò che viene dato gratuitamente a qno, dono (estens.). ||  Propr. ciò che viene regalato in segno propiziatorio o scaramantico, solitamente per l’inizio dell’anno o di un mese, per una grande festa o per qualcosa che comincia.
[1] Purg. 27.119: Virgilio inverso me queste cotali / parole usò; e mai non furo strenne / che fosser di piacere a queste iguali.