Prima att. Formazione parasintetica su
quaderno (vd.), con aggiunta del pref.
s- (DELI 2 s.v.). A quest'ultimo è possibile assegnare una funzione semplicemente derivativa, tale da dare al verbo il valore di 'aprire e sfogliare (un quaderno, un libro)' e dunque, fig., 'spalancare, mostrare con evidenza' (cfr. ancora DELI 2,
ibid.). Lo stesso pref. può tuttavia svolgere anche una funzione separativa, che conferisce a
squadernare il senso di 'sfascicolare, slegare (i quaderni che compongono un libro)'. Tra i commentatori si richiamano alla prima accezione, per es., Alessandro Vellutello («
ciò che si squaderna, tutto quello che si manifesta e vede»
ad l.) o Bernardino Daniello («ciò che si legge, manifesta, et vede in tutto l'universo»
ad l.). L'esegesi più antica si allinea invece sull'accezione "disgregativa" del verbo dantesco; così, per es., Benvenuto da Imola («idest, quidquid distribuitur per totam machinam universi per infinitas species et formas spirituales»
ad l.) o
Francesco da Buti («cioè divisamente si fa»
ad l.). Questa seconda opzione consente senz'altro al verbo, autentico «vertice semantico» (Battistini,
L’universo che si squaderna, p. 312) della terzina, di rappresentare con maggior forza la molteplicità discorde e frammentaria dell'universo e di contrapporsi più nitidamente all'unità misteriosa del
volume (vd.) di Dio, perfettamente rilegato. Sulla complessa metafora libresca di questo passo, cfr. almeno Curtius,
Il libro come simbolo; Battistini,
L’universo che si squaderna. Inoltre, come la base
quaderno (vd.), e in contrapposizione al v.
internare (vd.) compreso nella medesima metafora,
squadernare si presta anche a una lettura numerologica che amplifica significativamente le possibilità semantiche del verbo, ammettendo infatti un rif. ai quattro elementi del creato, ai quattro punti cardinali e alla loro «ricomprensione ordinata dalla croce di Cristo» (Lia,
Io vidi che s'interna, p. 38). Sulla scelta di accogliere a testo la lez. sonorizzata
squaderni – anziché
squaterni, testimoniata da larga parte della trad. (ma non da Triv) –, cfr. ed. Petrocchi,
ad l., e quanto detto s.v.
quaderno. Le edd. Sanguineti e Inglese, invece, prediligono la forma latineggiante e, con essa, la rima ricca in tutta la sequenza (
etterna : interna : squaterna). Dopo Dante, il verbo conta att. piuttosto rare; con il valore propr. di 'sfogliare (un libro, per consultarne il contenuto)',
squadernare è doc. nel volg. fior. dei
Libri astron. di Alfonso X («fa mestier che indirizzi bene suo intendimento per questo, e che squaderni bene i libri de' savi, e che gli legga molte volte» L. I, p. 44; cfr.
Corpus OVI). Riprende la rima dantesca
etterna : squaderna (nel senso fig. di 'scompiglia') Giannozzo Sacchetti nelle sue
Rime («entrassono al cammin di vita etterna, / or ciascun mi squaderna» IV.28, p. 385; cfr.
Corpus OVI).
Autore: Barbara Fanini.
Data redazione: 22.06.2021.
Data ultima revisione: 22.07.2021.