Vocabolario Dantesco
sgorgare v.
Commedia 2 (1 Purg., 1 Par.).
Commedia sgorga Par. 8.63 (:); sgorgando Purg. 31.20.
Prima att. Da gorgo (vd.), con pref. s- di allontanamento (DELI 2 s.v. sgorgare). A Purg. 31.20 il verbo è impiegato iperbolicamente per indicare lo scioglimento improvviso e incontrollato di una tensione emotiva a lungo trattenuta: un processo efficacemente assimilato, nei versi precedenti, a quello che porta alla rottura di un balestro (vd.) eccessivamente caricato. Lo sgorgare dantesco, che precede la confessione del pellegrino dinanzi a Beatrice, è rif. simultaneamente a lagrime e sospiri; nell'estrema concisione dell'immagine, tuttavia, il verbo stringe con i due referenti un rapporto semantico evidentemente diverso, che è estens. rispetto alle prime, pur sempre liquide, che fuoriescono dagli occhi, e fig. rispetto ai secondi, che sono invece emessi dalle labbra. Così, per es., chiosa il passo Francesco da Buti: «Fuori sgorgando lagrime e sospiri; cioè mandando fuori delli occhi lagrime, e sospiri de la bocca: le lagrime descendeno dal celebro, e li sospiri vegnano dal cuore, che sono li principali membri l'uno de la vita, e l'altro de lo intelletto e del senso» (ad l.). Dopo Dante e fuori del circuito esegetico del poema, il verbo conta att. piuttosto rare e isolate (vd. TLIO s.v.); con possibile richiamo al luogo dantesco, sgorgare è nella Fiammetta del Boccaccio («per gli occhi, non altramente che vena che pregna sgorghi nell'umide valli, amare lagrime cominciai a versare» ivi, cap. 6, par. 3, p. 170; cfr. Corpus OVI; Viel, «Qualla materia ond'io son fatto scriba», p. 362). 
 
Autore: Barbara Fanini.
Data redazione: 22.06.2021.
Data ultima revisione: 22.07.2021.
1 [Con rif. a un corso d'acqua:] riversarsi (nel mare), sfociare.
[1] Par. 8.63: Quella sinistra riva che si lava / di Rodano poi ch'è misto con Sorga, / per suo segnore a tempo m'aspettava, / e quel corno d'Ausonia che s'imborga / di Bari e di Gaeta e di Catona, / da ove Tronto e Verde in mare sgorga
2 Emettere, lasciar uscire in gran quantità (detto estens. delle lacrime e fig. dei sospiri).
[1] Purg. 31.20: Come balestro frange, quando scocca / da troppa tesa, la sua corda e l'arco, / e con men foga l'asta il segno tocca, / sì scoppia' io sottesso grave carco, / fuori sgorgando lagrime e sospiri, / e la voce allentò per lo suo varco.