Vocabolario Dantesco
articulare v.
Commedia 1 (1 Purg.).
Commedia articular Purg. 25.69.
Prima att. Latinismo da articulare, a sua volta da articulus nell'accezione di 'giuntura, articolazione' (LEI s.v. articulus, 3.1, 1487.7). In lat. il verbo è largamente impiegato nel signif. partic. di 'pronunciare con chiarezza (un suono, una parola)' (cfr. Isidoro, Etimol., I.15.1: «omnis vox aut est articulata, aut confusa»), senz'altro vitale anche nell'it. contemporaneo (cfr. GRADIT s.v.). Con rif. a parti del corpo e alle loro articolazioni, invece, il verbo lat. è doc. nella trad. patristica, ove può trovarsi proprio in relazione alla costituzione delle membra umane (es.: «emisisse scintillam vitae, quae erexit hominem, et articulavit, et vivere fecit», Ireneo, Libros adv. haereses, I.24.1; cfr. TLL s.v. articulo, 2, 690.49). In Dante, articulare occorre un'unica volta, con valore sost., nella complessa dissertazione di Stazio sull'origine dell'anima e, in partic., sul rapporto fra anima animale e anima razionale ispirata da Dio (sull'intero problema e sulla posizione dantesca, cfr. Nardi, L'origine dell'anima umana). In un simile contesto, il termine impiegato dal poeta con rif. al «formar del cerebro, con tutte le sue parti» (Francesco da Buti, ad l.) nel feto acquisisce un valore marcatamente tecnico, che richiama puntualmente il dearticulare dell'Aristotele lat. nel De generat. animal. (II.6, 741b; cfr. Chiavacci Leonardi, ad l.). Per la var. articulare agg. di Par. 8.127, vd. circulare.
Autore: Barbara Fanini.
Data redazione: 11.02.2020.
Data ultima revisione: 02.03.2020.
1 Sost. Conformazione e sviluppo (di un organo del corpo; nell'es., il cervello).
[1] Purg. 25.69: e sappi che, sì tosto come al feto / l'articular del cerebro è perfetto, / lo motor primo a lui si volge lieto / sovra tant' arte di natura...