Prima att. Dal lat.
excludere (DELI 2 s.v.
schiudere) 'far uscire, trarre fuori dal chiuso, mandare fuori' (cfr. TLL s.v.
excludo, 5, 2.1270.82; MLW s.v., 3.1517.1), così spiegato nelle
Derivationes: «excludo -dis, extra claudere, idest extra clausuram emittere» (Cecchini,
Uguccione C 280, 16). Nel poema, il verbo, costruito con
si passivante, occorre nel paragone che accosta la corsa dei dannati, che azzannano chiunque al proprio passaggio, a quella del
porco fatto uscire all'aperto per pascolare (cfr. Inglese,
ad l.). Rebuffat,
Furie d'uomini, p. 395, spiega che «la similitudine viene a precisare ancor meglio il modo in cui i due dannati "mordendo correvan", illuminando non solo la dinamica puntuale del gesto, ma anche il continuo andirivieni all’interno della bolgia: come un maiale che, spostandosi velocemente da un luogo all’altro per battere un territorio piú ampio, perlustra qua e là il sottobosco, col muso basso, grufolando alla ricerca di cibo». La maggior parte dei commentatori, a partire dai più antichi (Bambaglioli,
Iacomo della Lana,
Francesco da Buti), considera il verbo rifl. «si getta fuori», «si slancia», attribuendo all'animale l'azione di uscire dal porcile, connotata talvolta da impeto e violenza (per cui cfr. Mattalia, che sottolinea «il forzante fuoruscire della bestia che si lancia agitando il muso a destra e a sinistra» e Chiavacci Leonardi). Altri intendono il verbo con valore passivo «è lasciato uscire», «è fatto uscire», «viene liberato» (cfr. Inglese, Bellomo e già Guiniforto delli Bargigi). Altri ancora assegnano a
schiudere il signif. di 'aprire' con rif. al porcile (es. Provenzal: «gli si apre il porcile») o impers. (Daniello,
ad l.: «si apre e dischiude del porcile»). Fra i volgarizzamenti trecenteschi, il lat.
excludo è reso con
cacciare via o
fuori,
scacciare,
trarre e
mettere fuori, oltre che con i traducenti
chiudere e
chiudere fuori (cfr.
Corpus CLaVo). L'ambiguità del vocabolo ha difatti generato la lez. banalizzante
si chiude di Laur Mad (rev.
s-) Pa Rb, intesa prob. col senso di
escludere (
TLIO s.v.). Tale lez. è accolta da
Maramauro (
ad l.), che chiosa: «quando è schiuso de lo porcile, idest dal loco ove se chiude el porco».
Autore: Francesca De Cianni.
Data redazione: 26.04.2021.
Data ultima revisione: 11.12.2021.