Vocabolario Dantesco
arrostare v.
Commedia 1 (1 Inf.).
Commedia arrostarsi Inf. 15.39.
Parasintetico da rosta (vd.). Le prime att. nel Serventese Lambertazzi hanno il signif. di ‘barricare’ (cfr. Contini, PD, pp. 873-874). Nell’uso dantesco il verbo vale ‘schermirsi da qsa’, cioè dalla pioggia di fuoco che tormenta i violenti contro Dio. I movimenti dei dannati, nel pararsi dalle falde di fuoco, possono ricordare il gesto di difendersi dalle mosche cui alludono con il medesimo verbo (in contesto fig.) Giordano da Pisa, PredicheSacchetti, Trecentonovelle, dove l’azione descritta pare più vicina al signif. originario ‘difendersi con una rosta’ (cfr. TLIO s.v. arrostare e vd. rosta). A tal proposito si confronti anche il commento di Benvenuto da Imola: «sine expulsione flammarum [...] quasi dicat: non potest cum manibus aliquo modo expellere muscas igneas». La definizione qui proposta, basata sull'interpretazione condivisa dalla maggior parte dei commentatori, trova conforto a Inf. 14.40-42 «Sanza riposo mai era la tresca / de le misere mani, or quindi or quinci, / escotendo da sé l’arsura fresca» (vd. tresca).
Autore: Francesca De Blasi.
Data redazione: 01.09.2017.
Data ultima revisione: 27.04.2018.
1 Pron. Schermirsi scuotendo continuamente le membra per allontanare qsa da sé.
[1] Inf. 15.39: «O figliuol», disse, «qual di questa greggia / s'arresta punto, giace poi cent' anni / sanz' arrostarsi quando 'l foco il feggia.