Commedia |
Arpie Inf. 13.10. |
Latinismo dal
gr. (lat.
Harpyia, dal verbo greco
harpazo 'rapire'). A
Inf. 13.11-12, come per tutto il canto, Dante evoca l'
Eneide, da cui riprende anche la descrizione di questi mitologici mostri alati, con «collo e visi umani» («Virginei volucrum vultus»), «pennuto il gran ventre» («foedissima / ventris proluvies»), «piè con artigli» («uncaeque manus»), ecc. L'unico elemento non presente nel passo virigiliano sono le grida piagnucolose emesse dalle arpie «(ma la tradizione per «clangoribus» di
Aen. III 226 conosce la variante «plangoribus»)» (cfr. ED s.v.
Arpie).
Autore: Veronica Ricotta.
Data redazione: 29.06.2018.
Data ultima revisione: 04.11.2019.