Vocabolario Dantesco
ricernere v.
Commedia 1 (1 Par.).
Commedia ricerna Par. 11.22 (:).
Vocabolari: Crusca in rete, ED.
Att. solo nella Commedia e cit. nei commentatori. In Par. 11.22, il verbo è costruito con si passivante e ha per sogg. il dicer di Tommaso. In partic., questi dovrà riprendere e chiarire il verso di Par. 10.96 «u' ben s'impingua se non si vaneggia», oggetto di dubbi da parte di Dante. Ricerna non è lezione di Triv, che legge discerna come anche Ga Lo Mart Po Pr Ricc Tz (dicerna in Ash, dicerna > ricerna Gv; si ha invece riscerna in Mad): tuttavia, Petrocchi la promuove a testo perché il verbo «ammette la necessità non solo del ‘discernere’, ma dell’ulteriore ‘discernere’, come conseguenza del permanere, nell’animo di Dante, di uno stato di perplessità» (Introduzione, p. 232). Secondo Inglese a Par. 11.22, ricernere è un latinismo «rarissimo, dal lat. giuridico recernere». In effetti, le uniche att. della forma lat. si recuperano solo in Forcellini s.v. recerno (che allega un'occ. dal Codex Theodosianus) e Du Cange, che registra recernere solo come variante di secernere. È anche possibile che ricernere derivi da cernere (vd.), att. più volte in Dante (anche nelle opere latine), con l'aggiunta del pref. in funzione iter. (cfr. Viel, «Quella materia ond'io son fatto scriba», p. 139). Per Mazzucchi, Par. XI, p. 337, ricerna è «hapax coniato utilizzando il latino cernere ‘cogliere’ e il prefisso ri-» e significa che il discorso di Tommaso deve essere «adeguatamente distinto e vagliato con attenzione».
Autore: Fiammetta Papi.
Data redazione: 05.09.2018.
Data ultima revisione: 28.02.2019.
1 Rivedere un'altra volta (per chiarimento).
[1] Par. 11.22: Tu dubbi, e hai voler che si ricerna / in sì aperta e 'n sì distesa lingua / lo dicer mio, ch'al tuo sentir si sterna...