Vocabolario Dantesco
archimandrita s.m.
Commedia 1 (1 Par.).
Commedia archimandrita Par. 11.99 (:).
Voce corrispondente nelle opere latine di Dante: VDL.
Testi italiani antichi:
Corpus OVI,
DiVo,
LirIO,
Prosa fior. sec. XIII,
Petrarca e Boccaccio.
Vocabolari: TLIO, Crusca in rete, ED.
Prima att. Dal lat. crist. archimandrita, a sua volta dal gr. (LEI s.v., 3, 880.14), lett. ‘capo del monastero’, qui rif. a San Francesco. Si tratta della prima occ. in volg. di un termine presente anche nel Dante lat. (cfr. Mon. 2.9.17 e in Ep. 11.13) con rif. a san Pietro. Dalla specificazione di Francesco da Buti si ricava che il termine era percepito come latinismo: «è vocabulo di Grammatica che si diriva da Archos, quod est princeps, et mandrita quod est pastor». Tutti i commentatori rilevano il composto fornendo l'etimologia dei due componenti (con mandra chiosato con ‘gregge’), per es. Benvenuto da Imola «ab Archon quod est princeps, et Mandra, quod est grex». Il termine è glossato nei lessici medievali: si veda per es. Cecchini, Uguccione M 24, 4 (citato in Inglese ad l.).
Autore: Veronica Ricotta.
Data redazione: 13.02.2017.
Data ultima revisione: 09.05.2018.
1 [Eccles.] Autorità religiosa di alto rango.
[1] Par. 11.99: di seconda corona redimita / fu per Onorio da l'Etterno Spiro / la santa voglia d'esto archimandrita.