Vocabolario Dantesco
postilla s.f.
Commedia 1 (1 Par.).
Commedia postille Par. 3.13 (:).
Prima att. Dal lat. post illa (DELI 2 s.v. postilla). Se risulta chiara la derivazione da post illa ('ciò che viene dopo' un testo; su questo aspetto cfr. Inglese ad l.) meno immediato è il passaggio dal senso letterale a quello fig. dell'uso dantesco. I commentatori divergono sul signif. del vocabolo, inteso per lo più come 'immagine' o 'apparenza': un riassunto delle varie ipotesi è offerto da Scartazzini (ad l.). Il signif. 1 qui proposto si basa sulla convinzione che Dante volesse intendere dei tratti accennati, posti a richiamo dei lineamenti dei visi, esattamente come le postille sono delle note, o genericamente dei segni, apposte a un testo con lo scopo di richiamare o riassumere porzioni di testo più ampie, o per richiamare l'attenzione su alcuni passi. La nostra definizione dunque concorda anche con quanto affermato da Blanc (s.v. postilla), da Chiavacci Leonardi, che ricorda anche l'uso di poste per 'linee, tratti del disegno' in Leonardo, e con la spiegazione fornita da Lombardi (per il quale con postille si intendono «non le marginali dichiarazioni solamente, ma eziandio quelle semplici linee, o segni qualsivogliano, che a qualche porzione di scrittura si appongono, o per indicare parole altrove prese, o per richiamar ivi chi legge a maggior attenzione: e che trasferisca Dante per ciò postille, cioè cotali linee, a significare i lineamenti dell'umano volto»). Diverge invece da questa interpretazione Mattalia (ad l.), che segue la spiegazione proposta da Cesari, per il quale postille vale ‘piccole poste’, ovvero ‘lievi impronte’ (vd. l’uso di posta a Inf. 23.148 e s.v. pósta).
Autore: Chiara Murru.
Data redazione: 10.06.2019.
Data ultima revisione: 04.11.2019.
1 Fig. Tratto di un'immagine riflessa. ||  Propr. nota apposta a un testo.
[1] Par. 3.13: Quali per vetri trasparenti e tersi, / o ver per acque nitide e tranquille, / non sì profonde che i fondi sien persi, / tornan d'i nostri visi le postille / debili sì, che perla in bianca fronte / non vien men forte a le nostre pupille; / tali vid' io più facce a parlar pronte...