Vocabolario Dantesco
poggio s.m.
Commedia 6 (1 Inf., 5 Purg.).
Altre opere1 (1 Rime).
Commedia poggio Inf. 26.25, Purg. 3.14 (:), 4.48, 4.86, 6.51, 13.5.
Altre opere poggio Rime 7.24.
Dal lat. podium (DELI 2 s.v. poggio; GDT s.v. poggio): nella Commedia l'occ. di Inf. 26.25 ricorre con il signif. generico di 'colle' (allo stesso modo anche in Rime 7.24). Nelle altre occ., tutte della seconda Cantica, il sost. si riferisce nello specifico al monte del Purgatorio: in partic., in Purg. 6.51 Dante riprende l'immagine dell'ombra che il monte getta dalle Bucoliche di Virgilio (cfr. Vellutello, ad l.: «"Maiores que cadunt altis de montibus umbrae" (Virg. Ecl. 1.83)»). Interessante per comprendere la conformazione del monte è l'occ. di Purg. 13.5, in cui la descrizione rende bene l'idea del diametro che si riduce salendo di cornice in cornice per via della forma conica dell'altura (cfr. Fosca, ad l.).
Autore: Elena Felicani.
Data redazione: 15.04.2020.
Data ultima revisione: 22.12.2021.
1 Rilievo del territorio, altura.
[1] Inf. 26.25: Quante 'l villan ch'al poggio si riposa, / nel tempo che colui che 'l mondo schiara / la faccia sua a noi tien meno ascosa...
[Con rif. alla montagna del Purgatorio:] rilievo di una certa elevazione, lo stesso che monte.
[2] Purg. 3.14: la mente mia, che prima era ristretta, / lo 'ntento rallargò, sì come vaga, / e diedi 'l viso mio incontr' al poggio / che 'nverso 'l ciel più alto si dislaga.
[3] Purg. 4.48: «Figliuol mio», disse, «infin quivi ti tira», / additandomi un balzo poco in sùe / che da quel lato il poggio tutto gira.
[4] Purg. 4.86: Ma se a te piace, volontier saprei / quanto avemo ad andar; ché 'l poggio sale / più che salir non posson li occhi miei».
[5] Purg. 6.51: E io: «Segnore, andiamo a maggior fretta, / ché già non m'affatico come dianzi, / e vedi omai che 'l poggio l'ombra getta».
[6] Purg. 13.5: Ivi così una cornice lega / dintorno il poggio, come la primaia;