Commedia |
2 (1 Inf., 1 Par.). |
Commedia |
pingue Inf. 11.70 (:), Par. 23.57 (:). |
Prima att.
Latinismo da
pinguis (DELI 2 s.v.
pingue), scarsamente att. in mediolatino ma comunque vitale nei dialetti di area italoromanza e in provenzale, dove si ha
pingueza (Viel,
«Quella materia ond’io son fatto scriba», p. 316). L'agg. a
Par. 23.57 è rif., in contesto fig., alle lingue dei più grandi poeti, ben nutrite dal latte dolcissimo delle Muse («più ingrassarono», chiosa Inglese,
ad l.). È invece estens. l'uso dell'agg. a
Inf. 11.70: a essere
pingue, dunque ad avere una consistenza grassa e vischiosa, è la palude del quinto cerchio (la «palude Styge, la quale ha acque grasse et pantanose», spiega Cristoforo Landino,
ad l.). L'agg. è alla base del verbo
impinguare (vd.), anch'esso prima att. dantesca. Fino all’estremo Trecento il lemma sembra confinato ai volgarizzamenti e alla tradizione dei commenti danteschi (vd. TLIO s.v.
pingue).
Autore: Chiara Murru.
Data redazione: 02.10.2019.
Data ultima revisione: 11.01.2021.