Vocabolario Dantesco
mattino s.m.
Commedia 4 (3 Inf., 1 Purg.).
Commedia mattin Inf. 26.7; mattino Inf. 1.37 (:), 26.124 (:), Purg. 2.13 (:).
Dal lat. matutinus (tempus) (DELI 2 s.v. mattina), nella Commedia il sost. masch. è usato in alternativa a mattina (vd.). Esso è impiegato per lo più  per indicare un tempo det. in cui si colloca un evento e che corrisponde specif. alle prime luci del giorno dopo che il sole si leva. In Inf. 1.37 è accompagnato dal sost. principio (vd.), quando all’inizio dell’Inferno, davanti alla lonza dal pel macolato (vv. 32-33), Dante introduce una pausa di speranza e rinascita con l'immagine del sorgere del sole (e della stagione primaverile, v. 43); con lo stesso signif. anche l’occ. di Inf. 26.7, rif. ai sogni del mattino, i più veritieri secondo una credenza medievale (cfr. Ovidio, Her. XIX 195-6), che hanno prefigurato a Dante la prossima punizione di Firenze. L'occ. di Purg. 2.13 è rif. al momento esatto in cui alle prime luci dell’alba Marte rosseggia (vd. rosseggiare) a occidente, opposto al sole che sta sorgendo a oriente; infine, Inf. 26.124 il sost. è att. per la prima volta con il signif. fig. di 'oriente' (cfr. TLIO s.v. mattino 3), rif. al punto cardinale e alla direzione che segue la poppa della nave, opposta alla prua rivolta a occidente che lascia alle spalle il mondo conosciuto.
Autore: Elena Felicani.
Data redazione: 26.04.2021.
Data ultima revisione: 13.07.2022.
1 Tempo immediatamente successivo al levare del sole.
[1] Inf. 1.37: Temp' era dal principio del mattino, / e 'l sol montava 'n su con quelle stelle / ch'eran con lui quando l'amor divino / mosse di prima quelle cose belle...
[2] Inf. 26.7: Ma se presso al mattin del ver si sogna, / tu sentirai, di qua da picciol tempo, / di quel che Prato, non ch'altri, t'agogna.
[3] Purg. 2.13: Ed ecco, qual, sorpreso dal mattino, / per li grossi vapor Marte rosseggia / giù nel ponente sovra 'l suol marino, / cotal m'apparve, s'io ancor lo veggia...
2 Lo stesso che levante o oriente (fig.).
[1] Inf. 26.124: con questa orazion picciola, al cammino, / che a pena poscia li avrei ritenuti; / e volta nostra poppa nel mattino, / de' remi facemmo ali al folle volo, / sempre acquistando dal lato mancino.