Vocabolario Dantesco
mandriano s.m.
Commedia 1 (1 Purg.).
Commedia mandrïan Purg. 27.82.
Prima att. Derivato da mandra (vd.). Il termine compare all’interno di un’ampia similitudine (Purg. 27.76-87) in cui Dante coinvolge sé stesso insieme a Virgilio e Stazio («io come capra, ed ei come pastori», Purg. 27.86). Francesco da Buti (ad loc.) specifica: «lo guardiano de la mandria de le pecore»; ma il termine compare rif. anche a montoni e a vacche in testi coevi (TLIO, s.v. mandriano). Tra i commentatori tardi va segnalato Trifon Gabriele che distingue «tra ’l mandrian e il pastore, che questo d’animali minuti e quello di grossi è guardiano e rettore» (ad loc.). Gli elementi sono comunque interconnessi e le scene analoghe, seppur presentate da diversa angolatura (il pastor in piedi e il mandrïan coricato, cfr. Nicola Fosca, ad loc.) in un’atmosfera solenne che ritrae l’ultima notte trascorsa da Dante nel Purgatorio, prima dell’ascesa al Paradiso terrestre.



Autore: Paolo Rondinelli.
Data redazione: 01.02.2019.
Data ultima revisione: 11.12.2021.
1 Guardiano della mandria, pastore.
[1] Purg. 27.82: e quale il mandrïan che fori alberga, / lungo il pecuglio suo queto pernotta, / guardando perché fiera non lo sperga; / tali eravamo tutti e tre allotta, / io come capra, ed ei come pastori...