Vocabolario Dantesco
amomo s.m.
Commedia 1 (1 Inf.).
Commedia amomo Inf. 24.110 (:).
Il passo in cui ricorre l'unica occ. di amomo è diretta traduzione da Ovidio, Met. XV 393-4: «non fruge neque herbis / sed turis lacrimis et suco vivit amomi» (cfr. Chiamenti, Dante Alighieri traduttore, pp. 179 e 182). È un'erba odorosa proveniente dall'India, usata anche in medicina (cfr. ED s.v. amomo e Crusca (4) s.v. amomo), dai cui semi si estrae un balsamo (Inglese, ad l.), di cui si ciba la fenice (vd.), uccello mitico che muore ogni cinquecento anni bruciando su un fascio di erbe profumate e che non si nutre di cibi comuni, ma esclusivamente di gocce («lagrime») di incenso e, appunto, di amomo.
Autore: Chiara Murru.
Data redazione: 02.10.2019.
Data ultima revisione: 04.05.2020.
1 [Bot.] Pianta indiana odorosa dai cui semi si estrae un balsamo.
[1] Inf. 24.110: Così per li gran savi si confessa / che la fenice more e poi rinasce, / quando al cinquecentesimo anno appressa; / erba né biado in sua vita non pasce, / ma sol d'incenso lagrime e d'amomo, / e nardo e mirra son l'ultime fasce.