Vocabolario Dantesco
illustre agg.
Commedia 2 (2 Par.).
Commedia illustri Par. 16.90, 22.20.
Latinismo da illustris (DELI 2 s.v. illustre). Mentre illustris è frequente nelle opere latine (e centrale nel De Vulg., dove qualifica l'essenza stessa del volgare 'illustre, cardinale, aulico e curiale'), l'agg. volg. illustre ricorre solo nel Par., dove assomma in sé il senso, più vicino all’etimologia, di ‘splendore’, e di ‘eccellenza morale’ (soprattutto in Par. 22.20): vd. anche Isidoro, Etimol., X.1.126. Le due interpretazioni (per cui cfr. già i commentatori a Par. 22.20: Iacomo della Lana «çoè de grande excellentia», Francesco da Buti «cioè chiari», e chiaro può a sua volta significare ‘illustre’, vd. TLIO s.v. chiaro), «insufficienti se singolarmente prese, colgono, insieme, il pieno valore semantico dell'attributo» (Mengaldo in ED).
Autore: Fiammetta Papi.
Data redazione: 23.12.2016.
Data ultima revisione: 04.05.2018.
1 Insigne, eccellente.
[1] Par. 16.90: Io vidi li Ughi e vidi i Catellini, / Filippi, Greci, Ormanni e Alberichi, / già nel calare, illustri cittadini...
[2] Par. 22.20: Ma rivolgiti omai inverso altrui; / ch'assai illustri spiriti vedrai, / se com' io dico l'aspetto redui».