Il verbo, dal lat.
gubernare, propr. 'tenere il timone' (Nocentini s.v.
governare) è att. in volg. sin dagli inizi del Duecento (cfr.
TLIO s.v.). Nella
Commedia, è ben rappresentato il signif.
1 con rif. a Dio ([1], [5]) o alla sua azione benevola ([2], [3], [4]); sia con ogg. inanimato, come a
Par. 11.28, a proposito della provvidenza divina che «dispone lo mondo e dirizza al suo fine» (
Francesco da Buti), sia senza, come a
Inf. 28.126, dove è Dio a disporre secondo le sue scelte (cfr. Inglese,
ad l.). In quest'ultimo caso, il verbo è stato erroneamente interpretato da buona parte dei commentatori (es. Benvenuto da Imola, Castelvetro, Lombardi, Gregorio di Siena, Sapegno, Pasquini-Quaglio) come 'trattare' o 'punire, castigare' (i dannati). Del tutto fuorviante,
Maramauro: «lo pecatore [...] guida girandose el capo con le mani». Nell'occ. di
Inf. 33.131 (§
1.1) l'azione del reggere è affidata al demonio, che esercita sul corpo di Branca d'Oria, per il periodo destinato alla sua vita, le funzioni proprie dell'anima («vegetativa, sensitiva e intellettiva» Inglese,
ad l.). Il signif.
2 indica il reggere in senso etico-politico, rif. all'
aquila (vd.), simbolo dell'impero romano, cui è assegnato l'esercizio del potere imperiale (
Par. 6.8), o all'assenza di autorità sia laica sia religiosa, atta a reggere la comunità umana (
Par. 27.140). A §
3, infine, si distingue l'uso assol. del verbo nell'accezione di 'ridurre in una particolare condizione' in relaz. all'effetto deformante di smagrimento prodotto sulle anime dei golosi dall'odore dei frutti e dell'acqua. A tale proposito, Chiavacci Leonardi spiega che «governare vale 'far governo', cioè trattamento» (per cui, vd.
governo). Col signif.
1, il verbo compare anche in
Conv. 4.5.7, 4.15.8, compreso l'uso sost. (ivi, 2.4.10, 2.4.11), e col signif.
2 in
Conv. 4.5.11. Altrove si individuano altri usi semantici, a partire dal signif. propr. di 'manovrare il timone di una nave, dirigendone la rotta' sia in senso assol. (
Fiore 56.7) sia sost. (ivi, 33.4), a quelli di 'provvedere alla cura, al sostentamento' (
Fiore 62.2, 80.5, 113.14) o 'prendersi cura' (
Fiore 80.9), e di 'indirizzare il comportamento' (
Vn 4.2) e 'agire in modo conforme' (
Detto 149). A
Par. 30.122 la lez.
distilla (vd.
distillare) è tràdita solo da Vat, prob. per influenza di
Par. 7.67 («sanza mezzo distilla»).
Autore: Francesca De Cianni.
Data redazione: 26.04.2021.
Data ultima revisione: 01.11.2021.