Vocabolario Dantesco
gocciolo s.m.
Commedia 1 (1 Inf.).
Commedia gocciol Inf. 30.63.
Prima att. Dimin. di goccia (vd.), più raro e meno antico del femm. gocciola (vd. TLIO s.v.). Nella Commedia il sost. ricorre un'unica volta, nelle parole del falsario Maestro Adamo, condannato all'eterna sete per idropisia (vd. idropesì). Il desiderio di avere un solo «gocciol d'acqua» tra le pene infernali richiama da vicino l'episodio del ricco Epulone nella parabola evangelica: «Et ipse clamans dixit: "Pater Abraham, miserere mei et mitte Lazarum, ut intingat extremum digiti sui in aquam, ut refrigeret linguam meam, quia crucior in hac flamma"» (Lc. 16, 24).
Autore: Barbara Fanini.
Data redazione: 29.09.2021.
Data ultima revisione: 01.11.2021.
1 Quantità minima (detto di un liquido).
[1] Inf. 30.63: io ebbi, vivo, assai di quel ch'i' volli, / e ora, lasso!, un gocciol d'acqua bramo.