Vocabolario Dantesco
giostrare v.
Commedia 1 (1 Purg.).
Commedia giostrò Purg. 20.74.
Impiegato da Dante una sola volta, il verbo (da giostra, vd.) è parte di una più ampia metafora tesa a rappresentare, con amara ironia, la «rapina» (v. 65) della casa di Francia e di Carlo di Valois in specie, compiuta con le sole armi del tradimento. Nel nesso allitterante «giostrò Giuda», inoltre, il ricorso a un termine propr. del mondo cavalleresco – che implicitamente offre un richiamo ai valori in esso celebrati, come l'abilità e il coraggio – contrasta con il nome emblema, per il mondo cristiano, della slealtà e dell'inganno.
Autore: Barbara Fanini.
Data redazione: 21.01.2019.
Data ultima revisione: 29.04.2019.
1 Gareggiare in un scontro cavalleresco, combattere in torneo (in contesto fig.).
[1] Purg. 20.74: Sanz' arme n'esce e solo con la lancia / con la qual giostrò Giuda, e quella ponta / sì, ch'a Fiorenza fa scoppiar la pancia.