Commedia |
4 (3 Inf., 1 Purg.). |
Commedia |
giostra Inf. 7.35 (:), 22.6 (:); giostre Inf. 13.121, Purg. 22.42. |
Gallicismo dal fr.
joste o dal pr.
josta, rispettivamente deverbali da
jostrer e
iostar, dal lat.
*iuxtare (Cella,
I gallicismi, p. 435; Viel,
I gallicismi, p. 195). Il termine è att. come antrop., nella forma
Malagyostre, già in un doc. pist. datato 1143 (cfr. GDT, p. 305). Il senso propr. di 'duello spettacolare', combattuto in occasioni di festa, si trova soltanto a
Inf. 22.6 (cfr. Francesco da Buti,
ad l.: «giostra è quando l'uno cavaliere viene contra l'altro, o ver corre, con l'asti broccate col ferro di tre punte, ove non si cerca vittoria se non dello scavallare l'uno l'altro; et in questo è differente dal torniamento, ove si combatte a fine di morte»). Negli altri casi, il sost. è investito di un valore iron. che culmina a
Inf. 7.35 con il rif. agli scontri, eterni e vani, fra avari e prodighi. La ripresa del termine a
Purg. 22.42 costituisce un puntuale richiamo al medesimo contesto infernale – appare banalizzante, pertanto, la lez.
chioste (da intendersi 'bolge': vd.
chiostra) di Rb.
Autore: Barbara Fanini.
Data redazione: 13.07.2017.
Data ultima revisione: 21.12.2018.