Vocabolario Dantesco
geomante s.m.
Commedia 1 (1 Purg.).
Commedia geomanti Purg. 19.4.
Prima att. Dal lat. geomantis (DEI s.v. geomanzia), a sua volta dal greco γή (terra) μαντεία (divinazione). I geomanti erano indovini che esercitavano l’arte divinatoria segnando sul suolo dei punti senza ordine e congiungendoli poi con linee, in modo da poter studiare le figure così tracciate («si fa in terra, o con punti in sulla rena», spiega l’Anonimo fior., ad l.; originariamente infatti l’operazione avveniva sulla riva del mare): il procedimento consentiva così di comporre sedici figure o combinazioni. Da tali figure (ciascuna con un proprio nome specifico), ispirate alle disposizioni delle stelle dello Zodiaco, essi deducevano l’oroscopo. La pratica della geomanzia, «originaria dell'Oriente, si era largamente diffusa in Europa attraverso gli arabi e fu praticata in Italia fin oltre il Rinascimento» (spiega Chiavacci Leonardi, ad l.); per lo specifico rif. alla pratica della geomanzia nel passo dantesco vd. Barucci, "Simile a quel che talvolta si sogna", pp. 111-117, e Rebuffat, Nell’ora più fredda, p. 308 e segg. Il sost. è att. nella Commedia, nei commentatori e in Cecco d'Ascoli, Acerba (cfr. Corpus TLIO), e ricorre esclusivamente al plur. Il sost. geomanzia, invece, è att. sin dalla fine del XIII sec. (cfr. TLIO s.v. geomanzia) e ricorre anche fuori della tradizione dantesca.
Autore: Chiara Murru.
Data redazione: 30.06.2019.
Data ultima revisione: 30.06.2020.
1 Chi esercita l'arte di predire il futuro mediante l'interpretazione di punti e linee tracciati sul terreno.
[1] Purg. 19.4: Ne l'ora che non può 'l calor dïurno / intepidar più 'l freddo de la luna, / vinto da terra, e talor da Saturno / - quando i geomanti lor Maggior Fortuna / veggiono in orïente, innanzi a l'alba, / surger per via che poco le sta bruna -, / mi venne in sogno una femmina balba...