Vocabolario Dantesco
gemma s.f.
Commedia 5 (3 Purg., 2 Par.).
Commedia gemma Purg. 5.136 (:), Par. 15.22; gemme Purg. 9.4, 23.31 (:), Par. 18.115.
Dal lat. gemma (DELI 2 s.v. gemma), con entrambi i signif., botanico e mineralogico, recepiti e largamente att. nell’it. delle Origini (cfr. TLIO s.v.  gemma). Nella Commedia il sost. è invece sempre att. con il solo signif. di 'pietra preziosa', in senso proprio o fig., unicamente nel Purgatorio e nel Paradiso. Il signif. proprio ricorre in Purg. 23.31 nella similitudine usata per descrivere le occhiaie (vd. occhiaia) degli spiriti dei golosi, le quali sembrano anella da cui è stata tolta la pietra che vi era incastonata. In Purg. 5.136 mantiene la connessione con l’ambito dell’oreficeria ma è sinedd. per 'anello nuziale', nel celebre passo in cui Pia dei Tolomei allude al marito omicida (vd. disponsare). Il sost. ricorre poi con valore fig. nel Paradiso (Par. 15.22, Par. 18.115), rif. alle anime stesse. Interessante è infine l'occ. di Purg. 9.4, in cui per la prima volta il sost. gemma viene impiegato sempre con valore fig. ma in senso astronomico per indicare le stelle (cfr. TLIO s.v. gemma 2.7) che compongono la costellazione dello Scorpione (Benvenuto da Imola, ad l.: «[...] gemme, idest, splendentibus stellis, poste in figura, idest, in signo quod habet naturam et figuram scorpionis»), che si mostra nella regione occidentale del cielo di fronte all'aurora.
Autore: Elena Felicani.
Data redazione: 26.04.2021.
Data ultima revisione: 02.07.2022.
1 [Min.] Pietra preziosa, gen. lucente e colorata, usata in oreficeria, spesso incastonata in gioielli.
[1] Purg. 23.31: Parean l'occhiaie anella sanza gemme: / chi nel viso de li uomini legge 'omo' / ben avria quivi conosciuta l'emme.
1.1 Anello (sinedd.).
[1] Purg. 5.136: «ricorditi di me, che son la Pia; / Siena mi fé, disfecemi Maremma: / salsi colui che 'nnanellata pria / disposando m'avea con la sua gemma».
2 [Con rif. alla luminosità dei beati:] anima del Paradiso (fig.).
[1] Par. 15.22: a piè di quella croce corse un astro / de la costellazion che lì resplende; / né si partì la gemma dal suo nastro, / ma per la lista radïal trascorse, / che parve foco dietro ad alabastro.
[2] Par. 18.115: O dolce stella, quali e quante gemme / mi dimostraro che nostra giustizia / effetto sia del ciel che tu ingemme!
3 [Con rif. all'immagine di una costellazione astrale:] stella (fig.).
[1] Purg. 9.4: La concubina di Titone antico / già s'imbiancava al balco d'orïente, / fuor de le braccia del suo dolce amico; / di gemme la sua fronte era lucente / poste in figura del freddo animale / che con la coda percuote la gente...