Vocabolario Dantesco
alba s.f.
Commedia 4 (3 Purg., 1 Par.).
Commedia alba Purg. 1.115, 9.52, 19.5 (:), Par. 23.9.
Il termine, comune già nell'it. antico secondo un'ampia e precoce distribuzione geolinguistica (vd. TLIO s.v. alba 1), occorre esclusivamente nelle ultime due cantiche del poema, e in partic. nella seconda. Benché impiegato sempre in senso propr., il sost. alba si colloca evidentemente in corrispondenza di snodi narrativi decisivi del viaggio dantesco (specie di quello purgatoriale, scandito da sogni avuti proprio alle prime luci del giorno quando, secondo un'antica credenza, i sogni sono veritieri) o in similitudini – come quella di Par. 23.9 – cariche di sovrasensi mistici e spirituali. Per un approfondimento sul signif. dell'alba dantesca, cfr. in partic. Marti, Simbologie luministiche.
Autore: Barbara Fanini.
Data redazione: 21.07.2020.
Data ultima revisione: 31.07.2020.
1 La prima luce del mattino.
[1] Purg. 1.115: L'alba vinceva l'ora mattutina / che fuggia innanzi, sì che di lontano / conobbi il tremolar de la marina.
[2] Purg. 9.52: Dianzi, ne l'alba che procede al giorno, / quando l'anima tua dentro dormia, / sovra li fiori ond' è là giù addorno, / venne una donna...
[3] Purg. 19.5: quando i geomanti lor Maggior Fortuna / veggiono in orïente, innanzi a l'alba, / surger per via che poco le sta bruna...
[4] Par. 23.9: Come l'augello [[...]] / previene il tempo in su aperta frasca, / e con ardente affetto il sole aspetta, / fiso guardando pur che l'alba nasca...