Vocabolario Dantesco
agrume s.m.
Commedia 1 (1 Par.).
Commedia agrume Par. 17.117 (:).
Da agro (vd.), con suff. -ume; la prima att. in senso proprio è in Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (cfr. TLIO s.v. agrume). Il vocabolo ha valenza concreta, pur essendo usato in contesto fig. (unico esempio nella doc. trecentesca) per indicare qualcosa di spiacevole, come mostra anche la glossa di Francesco da Buti: «come dispiace lo sapore molto agro». Già Maggini (A molti fia sapor, pp. 64-65) rilevò che non si tratta di un astratto col signif. di ‘asprezza’ ma dell’ortaggio (secondo la classificazione mediev. gli agrumi sono annoverati tra gli ortaggi e non tra i frutti).
Autore: Veronica Ricotta.
Data redazione: 27.09.2018.
Data ultima revisione: 22.07.2019.
1 Ortaggio dal gusto forte e pungente (in contesto fig.).
[1] Par. 17.117: Giù per lo mondo sanza fine amaro, / e per lo monte del cui bel cacume / li occhi de la mia donna mi levaro, / e poscia per lo ciel, di lume in lume, / ho io appreso quel che s'io ridico, / a molti fia sapor di forte agrume...