Vocabolario Dantesco
donno s.m.
Commedia 3 (3 Inf.).
Commedia donno Inf. 22.83, 22.88, 33.28 (:).
Dal lat. domnus, forma sincopata di dominus (DELI 2 s.v. donno). Con ogni probabilità si tratta di un sardismo: donno è un titolo sardo (nella Sardegna medievale il possesso feudale, il domus, apparteneva al donnu; cfr. Wagner, La vita rustica della Sardegna, p. 4) utilizzato da Dante con valore evocativo in relaz. a personaggi in vario modo legati alla Sardegna e sottolineato sin dai più antichi commentatori: ad es. Iacomo della Lana (Inf. 22.83) spiega «si è a dire Signore in lingua sarda ed etiam di Cicilia». È differente l'opinione di Scartazzini, che nel commento a Inf. 22.83, facendo rif. al Vocabolario dell'uso toscano di Fanfani, sostiene che donno non sia «titolo alla maniera sarda e sicula», bensì esclusivamente «accorciamento del lat. dominus; si usa anche oggidì in Toscana». Tra i commentatori moderni, cfr. almeno Chiavacci Leonardi, che cita l'Anonimo fior.: «donno: signore (lat. dominus), è appunto voce sarda: "i sardi chiamano donno, come noi qui chiamiamo messere"». La natura di sardismo del lessema è anche in Parodi, Lingua, p. 276. Nella Commedia il vocabolo è attribuito da Ciampòlo di Navarra a Nino Visconti con tono neutro a Inf. 22.83, poi beffardamente a Michele Zanche a Inf. 22.88 (cfr. Nencioni, Il contributo, pp. 7-8). A Inf. 33.28 (1.1) l'espressione maestro e donno ha il signif. di 'capocaccia', 'direttore della battuta' (Inglese, ad l.): con donno si intende dunque, più che 'signore', 'colui che sta al comando, a capo di qsa'. Come ricorda ancora Nencioni (ibidem) «c'è stato chi sottilmente ha visto nelle parole del conte Ugolino riferite all'arcivescovo Ruggieri il balenante ricordo del potere tenuto realmente in Sardegna dallo stesso Ugolino come vicario di re Enzo; un sema sardo che s'insinuerebbe, per feroce spirito di rivalsa, in una orditura obiettivamente estranea». Il TLIO s.v. donno attesta l'uso del vocabolo col signif. di 'signore, padrone di qsa' e come titolo onorifico anteposto al nome di ecclesiastici o di personaggi illustri, fin dal XII secolo.
Autore: Chiara Murru.
Data redazione: 17.06.2019.
Data ultima revisione: 04.11.2019.
1 Persona che detiene il potere di governo su una comunità; signore.
[1] Inf. 22.83: Fu frate Gomita, / quel di Gallura, vasel d'ogne froda, / ch'ebbe i nemici di suo donno in mano, / e fé sì lor, che ciascun se ne loda.
[2] Inf. 22.88: Usa con esso donno Michel Zanche / di Logodoro; e a dir di Sardigna / le lingue lor non si sentono stanche.
1.1 Persona che sta a capo di qsa.
[1] Inf. 33.28: Questi pareva a me maestro e donno, / cacciando il lupo e ' lupicini al monte / per che i Pisan veder Lucca non ponno.