Inf. 16.98: dibassa Po.
L'etimo è incerto: il verbo, infatti, potrebbe essere una formazione parasintetica da
valle (vd.), con il pref.
di-, a indicare un movimento dall'alto verso il basso, o un prestito dal
fr. deval o
devaler, come propone, seppur con qualche dubbio, Viel (
«Quella materia ond’io son fatto scriba», p. 246; cfr. Godefroy s.v.
devaler; FEW s.v.
vallis, 14, 142b e 147a-148b; una situazione simile si registra per
dirocciare [vd.]). In it. antico, eccetto l'att. di
Tommaso di Giunta, Conc. Am. (son. 7.8, p. 27), che utilizza il verbo con il senso di 'sviare', le altre occ., con i pref.
des-,
de- e
di-, sono sett. o, nel caso del volg. fior. di Filippo da Santa Croce della
Deca prima di Tito Livio (L. 3, cap. 8, vol. 1, p. 253), un prob. trascinamento dal fr. Nelle att. non dantesche
divallare mai si riferisce a un fiume, mentre nella
Commedia si registra un signif. che sembra correlarsi strettamente con
valle (vd.), in quanto luogo fisico verso cui (o in cui) un fiume, seguendo la naturale pendenza del terreno, sviluppa il suo percorso. Tuttavia, non si riesce a determinare se il verbo di riferisca al normale scorrere di un corso d'acqua (in questo caso l'Acquacheta) o all'impetuosità della cascata che esso forma. Nella
Commedia, con un signif. e con una base etimologica simili, è att. anche il verbo
avvallare (vd.); per altre voci verbali che indicano lo scorrere dei fiumi, cfr. Manni,
Liguria dantesca, p. 74.
Varianti. Divalli trova la var.
dibassa in Po.
Dibassare in it. antico pare più diffuso di
divallare (cfr. TLIO s.v.
dibassare). Prob. la var. è indotta dal successivo «basso letto» e nel passo dantesco potrebbe assumere il generico signif. di 'muoversi verso il basso', sebbene si debba notare che, quando riferito alle acque di un mare o di un fiume, il verbo è att. solo nel signif. di 'calare o diminuire di livello': cfr., per es., il passo di
Giovanni Villani (ed. Porta) riportato in TLIO s.v.
dibassare. Nella temporale introdotta da
avante che potrebbe disturbare l'uso del verbo all'ind., in quanto, in tali frasi, «in it. ant. il congiuntivo è il modo più usato», poiché «il contenuto della subordinata appartiene al futuro e "viene riguardato come una sorta di supposizione soggettiva" [Rohlfs, § 694]» (SIA, pp. 275-276). Tuttavia il fatto che un fiume si muova verso il basso è un dato oggettivo, per cui un ind. potrebbe essere al limite difeso.
Autore: Cristiano Lorenzi Biondi.
Data redazione: 06.11.2019.
Data ultima revisione: 20.12.2019.