Vocabolario Dantesco
dipelato agg.
Commedia 1 (1 Inf.).
Commedia dipelato Inf. 16.35.
Att. solo nella Commedia e cit. nei commentatori. L’agg. è rif. a Guido Guerra, arso dalla pioggia infuocata del terzo girone del settimo cerchio; cfr. già Boccaccio, Esposizioni «le fiamme, le quali cadevano accese, gli avevano tutta arsa la barba e' capelli, e però dice dipelato». Il contrasto tra la rappresentazione del dannato dipelato e il suo grado maggior è evidenziato, tra i commentatori, da Benvenuto da Imola «erat totus spoliatus capillis, barba, et omnibus pilis; quasi dicat tacite: fuit homo magnae probitatis et famae, licet sit nunc ita infamatus ista turpi macula».
Autore: Fiammetta Papi.
Data redazione: 05.09.2018.
Data ultima revisione: 05.09.2018.
1 Privato dei peli (perché arso).
[1] Inf. 16.35: Questi, l'orme di cui pestar mi vedi, / tutto che nudo e dipelato vada, / fu di grado maggior che tu non credi...