Vocabolario Dantesco
dieta s.f.
Commedia 1 (1 Purg.).
Commedia dïeta Purg. 24.18 (:).
Prestito dal lat., di origine gr. (Nocentini s.v.). Tra i commentatori, il solo Iacomo della Lana individua una potenziale ambiguità del sost.: «Puossi intendere questa parola equivoca; l'una dieta è astinenzia e fame, per la quale elli purgano lo vizio della gola, l'altra dieta è l'annunciazione del tempo, per lo quale elli si lavano del suo peccato» (per il secodo signif. cfr. TLIO s.v. dieta 2, 'misura di tempo', dal lat. mediev. dieta).  L’ambiguità sembrerebbe però remota dal contesto dantesco, che invece giustifica ampiamente (in senso fig. e spirituale) la connotazione terapeutica, segnalata fin dalla prima Crusca, che definisce dieta «astinenza di cibo, a fin di medicamento» («... a fine di sanità, nelle edd. successive; per i commenti moderni cfr. per es. Inglese, «regime alimentare terapeutico»).
Autore: Veronica Ricotta.
Data redazione: 27.05.2020.
Data ultima revisione: 21.07.2020.
1 Astinenza dal cibo, digiuno.
[1] Purg. 24.18: Sì disse prima; e poi: «Qui non si vieta / di nominar ciascun, da ch'è sì munta / nostra sembianza via per la dïeta