Vocabolario Dantesco
crebro agg.
Commedia 1 (1 Par.).
Commedia crebra Par. 19.69 (:).
Att. solo nella Commedia e cit. nei commentatori. Latinismo da creber ‘fitto, denso, frequente’ (DEI s.v. crebro; cfr. anche TLL s.v. creber). Come si può verificare dal Corpus ClaVocreber è per lo più tradotto dai volgarizzatori trecenteschi con l’agg. spesso, lessema che appartiene «al nucleo del vocabolario italiano antico» le cui accezioni fondamentali sono 'denso', 'fitto', o anche 'frequente' (Burgassi-Guadagnini, La tradizione delle parole, p. 144). Fra i commentatori, anche l'Ottimo e Francesco da Buti parafrasano crebra con «spessa», mentre Benvenuto da Imola chiosa l'agg. con «frequentem et saepe». Poiché in Par. 19.69 crebra è rif. ai dubbi che ripetutamente assalgono Dante circa la giustizia divina, 'frequente' pare il valore da preferirsi (cfr. anche Chiavacci Leonardi, Inglese ad l. e Viel, «Quella materia ond'io son fatto scriba», p. 59).
Autore: Fiammetta Papi.
Data redazione: 23.12.2016.
Data ultima revisione: 10.05.2018.
1 Ripetuto di frequente.
[1] Par. 19.69: Assai t'è mo aperta la latebra / che t'ascondeva la giustizia viva, / di che facei question cotanto crebra...