Commedia |
cognazione Par. 15.92. |
Prima att.
Latinismo da
cognatio,
cognationem (DEI s.v.
cognazione), che ha il signif. di 'rapporto di parentela' (cfr. anche Giola,
La lessicografia mediolatina, p. 200): «
cognazione indicava la parentela fino al sesto grado», spiega Chiavacci Leonardi (
ad l.). Dante utilizza
cognazione estens. nel discorso di Cacciaguida (che ai vv. 88-89 già si era rivelato antenato del poeta con le parole «o fronda mia [[...]] io fui la tua radice») per indicare la stirpe, la schiatta degli Alighieri: «Quel da cui si dice / tua cognazione» è Alighiero, figlio di Cacciaguida («mio figlio fu») e bisavolo di Dante. Il vocabolo, univocamente chiosato dai commentatori (ad es.
Francesco da Buti (
ad l.) glossa «cioè colui, unde è detto lo cognome del tuo parentado, cioè Allighieri» e nell'
Ottimo commento si legge «cioè casata, o vuol[i] schiatta, prese il nome, fu suo figliuolo»), è poi scarsamente att. nel Trecento (vd. TLIO s.v.
cognazione). Per approfondimenti sugli antenati di Dante cfr. Inglese,
Vita di Dante, pp. 19-22.
Autore: Chiara Murru.
Data redazione: 10.06.2019.
Data ultima revisione: 22.07.2021.